Il carattere del cinema
La storia del cinema è strettamente intrecciata con quella del visual design: fin dall’epoca dei fratelli Lumière il manifesto cinematografico è lo strumento che contribuisce all’identità visiva di una pellicola, così come i titoli di testa e di chiusura.
La grafica è, da sempre, una vera e propria forma d’arte, capace di rendere riconoscibile nell’immaginario collettivo e iconico un film fin dal primo sguardo. Font, illustrazioni, manifesti: come si costruisce il carattere di un film?
Intro: il carattere tipografico
La generica parola font deriva dal francese medievale fount, significa fuso, dal latino fundere.
Un Carattere Tipografico (in inglese: typeface) è l’insieme dei segni grafici identificativi di un alfabeto, progettati con una specifica coerenza visiva.
Per Font si intende un file attraverso cui visualizziamo, utilizziamo, stampiamo un contenuto con un determinato carattere sul nostro computer.
Slide da “Che Caratterino! Il temperamento dei caratteri tipografici” il workshop dedicato al mondo dei font © Carin Marzaro.
L’identità visiva
L’identità non è solo un concetto filosofico o di appartenenza, ma il fondamento di tutta la comunicazione. Ognuno di noi ha e sente profondamente di essere unico, non confondibile con altri.
L’identità visiva deve farti riconoscere, e far riconoscere le persone in essa.
Può essere strutturata a partire da un marchio o un logotipo, al quale si associa un sistema di elementi che compongono l’identità: il carattere tipografico, una palette colore, elementi iconografici, lo stile fotografico o illustrato, l’atmosfera, la grana della pellicola…
Deve andare oltre la semplice rappresentazione ma diventare un simbolo carico di significato profondo = crea un immaginario ben definito e subito percepibile.
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