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Che caratterino!

Il temperamento dei caratteri tipografici

Carin Marzaro workshop Che Caratterino, il temperamento dei caratteri tipografici

foto di Luca Sartoni @ Heply Udine

Esattamente un anno fa – scelta la data per simpatia numerica, 22.02.2020 – accadeva la bellissima prima edizione di Che caratterino! Il temperamento dei caratteri tipografici, ovvero come rispettare la personalità dei font e farseli amici. Il primo workshop che ho costruito pezzo per pezzo e incentrato su uno dei temi che mi appassionano di più e che si intersecano sottilmente con la vita di tutti. Quanti testi avete letto, ignorato o composto da quando vi siete svegliati stamane?

È un’idea nata come conseguenza al talk che ho tenuto al Freelanceday 2019 che si chiamava, appunto, “Che Caratterino!”. La prima volta da speaker davanti a così tante persone, e i riscontri sono stati tantissimi e entusiastici.

Non immaginavo potesse andare così bene, e che un tema come quello dei caratteri tipografici e della loro personalità potesse affascinare tante persone e tante professionalità così diverse dalla mia. Ne avevo avuto già sentore, quella è stata la conferma definitiva.

Perché i font

Ogni carattere tipografico è una persona: ha un suo stile, un suo tono di voce, un modo di presentarsi e di interagire con cosa ha intorno.

Ci sono tanti motivi per i quali è importante imparare a scoprire le peculiarità dei font per utilizzarli al meglio:

  • per veicolare le informazioni, essere leggibili e rendere un testo più interessante
  • per comunicare e presentare al meglio chi siamo, le nostre idee e i nostri progetti
  • per distinguerci dai template preconfezionati
  • perché influenzano le nostre scelte
  • per essere consapevoli dei significati e delle associazioni che innescano

Per me la tipografia ha sempre avuto un grande fascino. Il progetto di un carattere non è diverso da una tela dipinta, da un disegno su uno sketchbook, da un brano arrangiato a meraviglia. Parla, si muove, ci cammina accanto. Vedere i caratteri tipografici come dei maestosi progetti di architettura miniaturizzata è forse la conseguenza del mio profilo ibrido da designer e illustratrice.

Ricordo la prima volta che vidi proiettata una “a” minuscola e una maiuscola in Baskerville, su una parete, ENORME. Boom! Mi ci son persa dentro, si è distorto lo spazio-tempo. Le linee, le curve, i raccordi parlavano.
Raccontavano le ore spese da Sir John Baskerville e il suo punzonista John Handy a lavorarle, fino a renderle bellissime eleganti e chiare ma al contempo forti e robuste. Leggibili confortevolmente quando riprodotte in dimensioni minuscole, aggraziate e mai pesanti su dimensioni più importanti.
Che viaggio.

Words have meaning, type has spirit

Paula Scher

Il workshop — com’è stato

Una giornata intera di interazione e scambio. Approfondimenti teorici ma anche sperimentazione ruvida, con carta e grafite. Il racconto della civiltà attraverso lo sviluppo della scrittura, l’invenzione della stampa fino alla declinazione dei font su tutti i supporti e i contenuti che creiamo ogni giorno instancabilmente.

Che Caratterino!” è stata un’esperienza bellissima per molteplici ragioni:

  • mettere insieme e coinvolgere persone con background ed esperienze diverse è stata una grande ed entusiasmante sfida
  • dare elementi concreti e spunti di riflessione anche a chi con i font ci lavora già
  • far guardare il mondo con una consapevolezza e attenzione diversa
  • riprendere i libri e leggere, studiare, approfondire; fare ricerca, immergersi completamente in un tema e trovare il proprio modo di strutturarlo e raccontarlo
  • cercare di ispirare e lasciare qualcosa di significativo in ognuna delle persone che hanno partecipato alle sette ore di laboratorio
  • innescare curiosità, stupore, meraviglia e divertimento negli occhi di chi ho di fronte

Ribadisco con gioia il ringraziamento speciale a Heply che ha accolto la mia idea e ha ospitato il laboratorio nei suoi bellissimi spazi.

Il workshop — come sarà

Sognavo portare il workshop in un piccolo tour (come scrivevo qui!), e avevo già le prime conferme, ma sappiamo tutti cosa iniziava a fine febbraio 2020 e quanto i nostri programmi siano stati polverizzati dal piccolo mostro invisibile.

Non ho voluto tradurre l’esperienza in digitale fino ad ora, non credo lo farò. Da un lato la corsa in massa alla formazione digitale che ha fatto esplodere, a volte traboccare, l’offerta formativa. Dall’altro sapere che molta dell’energia e serendipità che si crea in quei momenti sarebbe sono in minima parte possibile, dietro i reciproci schermi.

Che Caratter… emoto?

Quindi, Che Caratterino! – il workshop (ovvero: come rispettare la personalità dei font e farseli amici) difficilmente diventerà tutto digitale. Sto però pensando a uno spin-off in versione breve, un appuntamento di scoperta e formazione centrato sul tema dell’insegnamento e della presentazione da remoto.

Se prima incrociavamo o dovevamo preparare slide solo per specifici e saltuari eventi, ora ci capita (quasi) giornalmente. E non c’è niente che distrugga l’attenzione più di un testo impaginato male.

Ti faccio sapere

Mi avete chiesto in tanti se ci sarà una nuova edizione, se ci sarà la versione da remoto, se terrò altri workshop. La risposta è sì, in ordine sparso.

Se la cosa ti sconfinfera e ti incuriosisce il tema, se vuoi sapere quando sarà la prossima edizione di “Che Caratterino!” o magari aspetti la versione breve sui temi della comunicazione da remoto, puoi lasciarmi il tuo indirizzo e ti aggiornerò quando avrò novità per te.

Ti, ti faccio sapere!
Carin

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